DA IL RESTO DEL CARLINO EDIZIONE ANCONA DEL 9 OTTOBRE 2007
IL CASO DI TAVERNELLE
Tar: respinto il ricorso, procede l'installazione dell'antenna
Bocciata la richiesta di sospensiva avanzata dal Comitato. Le alternative a disposizione dei cittadini per tentare di bloccare l'iter sembrano ridotte all'osso. Nel fine settimana confronto tra sindaco e operatori telefonici
Ancona, 9 ottobre 2007 - Sull'antenna della discordia a Tavernelle, il primo altolà per il neonato comitato spontaneo arriva dal Tar delle Marche. Il tribunale amministrativo ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dal comitato stesso martedì scorso, nel tentativo di fermare i lavori che stanno invece procedendo per l’attivazione delle antenne per la telefonia mobile.
Dopo le proteste dei giorni scorsi nei confronti della giunta comunale, i cittadini avevano tentato la strada della giustizia amministrativa con la speranza di vedersi riconosciute le proprie ragioni. Al momento, però, i giudici non hanno accolto le loro richieste fissando comunque l’udienza per la discussione nel merito della causa al 16 ottobre. Era stato questo l’ennesimo passo compiuto dai cittadini di Tavernelle che da oltre sei mesi stanno combattendo affinché quell’antenna (nella sua struttura alta svariate decine di metri si trovano tre antenne-ripetitori per ognuno dei tre gestori della telefonia mobile e tre parabole) non venga mai attivata.
Questa prima decisione del giudice contraria alla sospensiva potrebbe far pensare ad un dietro-front difficile sul provvedimento preso dal giudice, eppure la speranza ancora c’è. Come ricordato la richiesta di sospensiva al Tar era stata presentata dal legale rappresentante del comitato 'No all’antenna' martedì scorso, quattro giorni più tardi, sabato 6 ottobre, è arrivata la decisione del Tar, resa nota poi ieri.
Tar a parte le alternative a disposizione del comitato per bloccare l’iter sembrano ridotte all’osso. Poco ci si può aspettare dall’ufficio legale del Comune per reperire qualche cavillo tale da revocare la concessione del terreno sul quale è stata costruita l’antenna, per intenderci l’area di fianco al parcheggio tra via Ranieri e via Tavernelle, sotto la facoltà di Ingegneria.
Entro la fine della settimana è previsto un incontro tra il sindaco Sturani e i rappresentanti delle compagnie telefoniche dopodiché l’intera faccenda sarà trattata in un consiglio comunale aperto alla cittadinanza alla presenza di tutte le parti e di esperti dell’Arpam dell’Asur che dovranno evidenziare gli eventuali rischi per l’incolumità e per la salute dei cittadini della zona. Non va dimenticato che nell’immediato raggio d’azione dell’antenna si trovano oltre all’università scuole, asili e parchi pubblici.
I lavori dell’antenna sono ormai quasi terminati, alcune prove tecniche sono già state effettuate, manca soltanto l’attivazione ufficiale che potrebbe arrivare entro poche settimane, a meno che le istituzioni non trovino un escamotage dell’ultima ora.
A SEGUIRE COMUNICATO STAMPA DEL 09/10/07 A SMENTITA PER QUANTO PUBBLICATO
Il Comitato cittadino di Tavernelle di Ancona denominato “No all’antenna”, in relazione alle informazioni – ricevute, ed interpretate, non è dato conoscere da chi – diffuse oggi da “Il Resto del Carlino” e dalla redazione regionale del TG3 (edizione delle ore 14:00) osserva quanto segue.
Non corrisponde a verità né che il Tar ha respinto la sospensiva, né – tantomeno – che il Tar ha respinto il ricorso, come espressamente affermato e diffuso dagli organi di stampa.
Infatti, con decreto del Presidente del Tar Marche n° 561/2007 è stata semplicemente respinta la domanda – formulata in via cautelare e d’urgenza, prima della udienza di discussione – di sospensione degli effetti dell’autorizzazione per telefonia mobile rilasciata a Vodafone. Con il medesimo provvedimento il Tar Marche ha fissato per il giorno 16.10.2007 la discussione della domanda di sospensione “ordinaria”: all’esito di tale udienza il giudice amministrativo deciderà se sospendere o meno l’autorizzazione.
Si segnala che la pronuncia di rigetto della richiesta di sospensione “urgente” non è stata adottata per motivi di merito ma semplicemente per il fatto che l’udienza di discussione è stata fissata a breve e nel frattempo l’impianto Vodafone non è ancora entrato in funzione.
Pertanto, fino a che non verrà resa nota la decisione sulla sospensiva, si invitano tutti gli organi di stampa a non divulgare notizie non corrispondenti al vero in ordine all’esito del ricorso, per evitare che dette notizie – come è accaduto nella giornata di oggi – creano solo allarme tra gli aderenti al Comitato e tra gli abitanti del quartiere Tavernelle e arrechino discredito all’azione del Comitato.
Si invitano, quindi, “Il Resto del Carlino” e la redazione regionale del TG3 a rettificare la notizia distortamente diffusa mediante assegnazione di adeguato spazio (almeno corrispondente per modalità, spazio e tempo di trasmissione) pari a quello assegnato alla notizia oggi diffusa.
In ordine alla complessiva vicenda, il Comitato lamenta come ad oggi, a distanza di venti giorni dal colloquio in Comune con Sindaco ed Assessore, nessuno abbia ancora convocato i gestori di telefonia mobile (che hanno richiesto le autorizzazione per gli impianti da localizzare nel quartiere Tavernelle) al fine di valutare – come promesso da Sindaco ed Assessore – la possibilità di sospendere gli insediamenti in attesa dell’adozione del piano delle antenne comunale.
Invece di adottare, come obbligatorio per legge, il piano delle antenne, il Sindaco e l’Assessore (nella contrarietà del Consiglio Comunale: vedi la seduta del 13.03.2007 “[…] impegna l’amministrazione a procedere con urgenza alla definizione del Piano comunale per la ubicazione delle antenne di telefonia mobile e delle stazioni radio base; a proporre agli enti gestori di impianti per la telefonia mobile la sospensione di ogni attivazione di nuovi impianti in attesa della definizione del sopraccitato Piano”) hanno scelto la strada dell’installazione selvaggia (nel senso di non controllata in maniera organica e proporzionale sul territorio comunale) delle antenne.